Allestimento della mostra delle sculture presso il Museo di Ate Contemporanea di Lissone dopo aver collaborato con Panos Koulermos alla realizzazione delle sculture.

“…La ricerca per le Case dei 12 Dei del Monte Olimpo, e più precisamente quelli che sono stati rappresentati sul fregio orientale del Partenone (opera di Fidia ispirata al 28° Inno Omerico ad Athena), è iniziata alla fine del 1995 con l’intenzione di indagare l’organizzazione spaziale, la forma e l’espressione di una casa per un Dio, inizialmente per Zeus. Dopo alcuni mesi di meditazione, studio e progetto mi sono reso conto del fatto che concettualmente una casa per un Dio non deve avere alcuna relazione con le tipologie organizzative e funzionali del modello umano, sia dal punto di vista morfologico sia della sua scala.
Quindi, tenendo a mente questi criteri generali e riconoscendo la complessa personalità, il comportamento e la molteplicità di aspetto e trasfigurazione degli Dei ho cercato, con l’aiuto di Dio, e degli Dei… di dare un’interpretazione, anche se parziale, del carattere, del comportamento e del temperamento dei vari Dei, componendo forme platoniche e poliedriche (solide) nello spazio con riferimenti di tipo allegorico ed associativo. In altre parole le case esprimono la personalità del Dio che rappresentano. Per quanto riguarda “lo spazio” in questo caso è rappresentato dal cubo – per tutte quante le case di dimensioni e scala indeterminate. Il cubo rappresenta simbolicamente anche l’entità e l’unità degli Dei nel Cosmo. Questo lavoro è totalmente in antitesi rispetto alle varie rappresentazioni degli Dei, del loro spazio e del loro ambiente, nella pittura e nella scultura.
Una proposta per un’iconografia di tipo ancora più astratto…” (Panos Koulermos)